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La scomparsa di uno dei grandi del ring: Il settore arbitrale piange Pino Minutoli
Roma, 24 agosto 2017 – Giuseppe Minutoli, personaggio di spicco per molti anni della boxe italiana, ci ha lasciato. Lo conoscevamo tutti come Pino Minutoli, un’abbreviazione che sembrava di affetto e di stima. Era nato a Trieste il 25 dicembre del 1943, con origini siciliane. Nascere il giorno di Natale sembra da predestinato e per certi versi fu così. Dirigente delle Ferrovie è stato per un periodo Segretario Nazionale del Sindacato Autonomo dei Macchinisti. Si mise subito in luce da giovane come arbitro. Un’epoca d’oro insieme a figure di spicco come i Barrovecchio, De Camillis, Silvestri, Ferrazza, Zannoni. Una figura che sul ring calamitava l’attenzione del pubblico. Fu subito promosso, vista la sua validità, ad arbitro e giudice internazionale. Impossibile elencare tutti i Tornei di cui fu sempre stimato protagonista: Mondiali, Europei e Olimpiadi, sembravano il suo pane quotidiano. Nel 1992 arbitrò la finale dei massimi nelle Olimpiadi di Barcellona tra il fuoriclasse cubano Felix Savon e il nigeriano David Inzoritei. Non fu solo arbitro sul ring, ma ricoprì varie cariche per il suo settore sia con l’ EABA che con l’ AIBA. Per molti anni fu responsabile del settore arbitrale per la FPI, consapevoli che Pino avrebbe dato il meglio di sè facendo rispettare il regolamento, così come faceva sul ring con un cenno, uno sguardo, accompagnati da un sorriso velato, che era il suo marchio inconfondibile. Aveva doti e abilità diplomatica non indifferenti e fu per questo che in un momento difficile per la sua regione, il Friuli Venezia Giulia, accettò l’incarico di presidente rimettendo in ordine la situazione. Incarico che poi abbandonò, dovendo fare spesso da pendolare, avendo la residenza a Roma, ma soprattutto perchè i sintomi di una subdola malattia cominciavano a indebolire il suo fisico.
di Alfredo Bruno